Voglio chiederle questo: un libro è, dal punto di vista mediatico, innanzitutto il nome di chi lo scrive? (…) Io penso che la buona novella sia sempre: è uscito un libro che vale la pena di leggere. Penso anche che, di chi l’ha scritto, alle lettrici e ai lettori veri non importi niente. Penso che i lettori di un buon libro si augurino al massimo che l’autore di un buon libro seguiti a lavorare con coscienza e faccia altri buoni libri. Penso infine che persino gli autori dei classici siano un grumo di lettere morte, se accostati alla vita che avvampa nelle loro pagine appena si comincia a leggerle. Tutto qui. Per dirla con una formula, persino Tolstoj è un’ombra insignificante se va a passeggio con Anna Karenina.

(“La frantumaglia” – Elena Ferrante)