Anna Maria Ortese nasce a Roma il 13 giugno del 1914 da una famiglia numerosa e molto povera che si trasferisce in diverse città prima di stabilirsi nel 1928 a Napoli. La sua formazione è quasi autodidatta, frequenta le scuole elementari e un anno di una scuola commerciale. Dal 1938 inizia a spostarsi verso il nord Italia. Un anno dopo giunge a Venezia dove lavora come correttrice di bozze nella redazione del “Gazzettino”. Tra il 1945 e il 1950 collabora con la rivista “Sud”; si trasferisce da una città all’altra inseguendo un lavoro che le permetta di sopravvivere, quasi sempre accompagnata dalla sorella. Nel 1951 inaugura la collaborazione con “Il Corriere di Napoli” e “Il Mondo”. Porta avanti con assiduità per tutta la sua vita l’attività di giornalista e quella di scrittrice. Muore a Rapallo il 9 marzo del 1998. La sua produzione comprende: “Angelici dolori” (racconti, 1937), “Il mare non bagna Napoli” (1953), “L’iguana” (1965), “Poveri e semplici” (1974), “Il porto di Toledo” (1975), “Il cappello piumato” (1979), “La lente scura” (1991), “Il cardillo addolorato” (1993), “Alonso e i visionari” (1996), “Il mio paese è la notte” (poesie, 1996), “La luna che trascorre” (poesie, 1998), “Corpo celeste” (1997).