Byung-Chul Han nasce a Seul, in Corea del Sud, nel 1959. Studia Filosofia all’Università di Friburgo, dove consegue il dottorato con una tesi su Heidegger, e Letteratura e Teologia tedesca all’Università di Monaco. Insegna filosofia all’Università di Basilea; dal 2010 è professore di Filosofia e Teoria dei media presso la Higher School of Design di Karlsruhe e dal 2012 è professore di Filosofia e Studi Culturali presso l’Universität der Künste di Berlino. Della sua vasta produzione ricordiamo: “La società della stanchezza” (2012), “Eros in agonia” (2013), “La società della trasparenza” (2014), “Nello sciame. Visioni del digitale” (2015), “Psicopolitica” (2016), “L’espulsione dell’Altro” (2017), “Il profumo del tempo. L’arte di indugiare sulle cose” (2017), “Topologia della violenza” (2020), “La scomparsa dei riti” (2021), “La società senza dolore. Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite” (2021).