Cesare Viviani nasce il 22 aprile del 1947 a Siena. Completati gli studi in giurisprudenza e pedagogia, lavora nel giornalismo, poi come psicologo e psicanalista. Esordisce con la raccolta di versi “Confidenze a parole” (1971), cui seguono “L’ostrabismo cara” (1973), “Psicanalisi interrotta” (saggio 1975), “La pazzia spiegata dai bambini” (saggio 1976), “Piumana” (1977), “L’amore delle parti” (1981), “La scena: prove di poetica” (saggio 1985), “Merisi” (1986), “Pensieri per una poetica della veste” (saggio 1988), “Il sogno dell’interpretazione: una critica radicale all’ideologia psicanalitica” (saggio 1989), “Preghiera del nome” (1990), “L’opera lasciata sola” (1993), “Il mondo non è uno spettacolo” (saggio 1998), “Cori non io: 1975-1977” (1994), “Una comunità degli animi” (1997), “Silenzio dell’universo” (2000), “Passanti” (2002), “Poesie 1967-2002” (2003), “La forma della vita” (2005), “Credere nell’invisibile” (2009), “Infinita fine” (2012), “Non date le parole ai porci” (saggio 2014), “Osare dire” (2016) e “Ora tocca all’imperfetto” (2020).