Cristina Campo, al secolo Vittoria Guerrini, nasce a Bologna il 29 aprile del 1923 da una famiglia agiata. Per problemi di salute non frequenta le scuole pubbliche, la sua educazione è privata. Nota soprattutto per l’attività di traduttrice (J. Donne, E. Dickinson, s. Giovanni della Croce, W. C. Williams e altri) pubblica in vita soltanto un’esile raccolta di versi: “Passo d’addio” (1956), “Fiaba e mistero e altre note” e “Il flauto e il tappeto” (saggi 1962, 1971). Postumi: “Gli imperdonabili” (1987), “La tigre assenza” (poesie, edite, inedite e sparse, e le traduzioni 1991), “Sotto falso nome” (articoli, prefazioni e altri scritti sparsi, pubblicati sotto diversi pseudonimi 1998), “Lettere a un amico lontano” (1989), “L’infinito nel finito: lettere a Piero Polito” (1998), “Lettere a Mita” (1999), “Se tu fossi qui. Lettere a María Zambrano 1961-75” (2009), “Il mio pensiero non vi lascia. Lettere a Gianfranco Draghi e ad altri amici del periodo fiorentino” (2012). Muore a Roma il 10 gennaio del 1977. (fonte treccani.it)