Daniil Charms, pseudonimo di Daniil Ivanovič Juvačëv, nasce a San Pietroburgo il 30 dicembre 1905. Studia alla Petrischule di Carskoe Selo e poi all’Istituto elettrotecnico della città natale, divenuta Leningrado, da cui viene espulso perché restio a partecipare alle attività sociali della scuola. Nel 1928 fonda con il poeta Aleksandr Vvedenskij il gruppo Oberiu (acronimo per “Unione dell’arte reale”) sotto l’influenza  di Aleksandr Tufanov e dei suoi esperimenti con la Zaum, la lingua transmentale. Dello stesso anno è il testo teatrale “Elizaveta Bam”. Nel 1931 viene incarcerato con l’accusa di produrre letteratura antisovietica ma liberato pochi mesi dopo. In quegli anni si dedica alla prosa, impegnandosi in un racconto lungo, “La vecchia” (1939), che rimarrà incompiuto. Viene arrestato ancora nel 1941 dal Commissariato del popolo per gli affari interni e rinchiuso nell’ospedale psichiatrico detentivo di Leningrado, ove muore, presumibilmente di fame, nel febbraio del 1942, durante l’assedio nazista alla città. I suoi scritti sono proibiti in patria per molto tempo ma circolano clandestinamente fino alla riabilitazione nel 1956, anno in cui vengono ripubblicati. La sua produzione si compone di pièce teatrali, poesie e miniature in prosa come “Casi”, uscito in Italia nel 1990. In Italia è stato pubblicato anche “L’uomo che sapeva fare i miracoli” (2014).