Non conoscersi con consapevolezza, ecco la strada. E non conoscersi con consapevolezza implica l’uso attivo dell’ironia. Non conosco cosa più nobile né che si addica all’uomo veramente grande dell’analisi paziente ed espressiva dei modi di non conoscersi, il registro consapevole dell’incoscienza delle nostre coscienze, la metafisica delle ombre autonome, la poesia del tramonto della disillusione. Eppure c’è sempre qualcosa che ci illude, un’analisi che ci confonde, c’è sempre una verità, anche se falsa, che è dietro l’angolo. Ed è questo ciò che stanca, ancora più della vita, quando stanca, e della conoscenza e della meditazione sulla vita stessa, che non smettono mai di stancarci.

(“Il libro dell’inquietudine” – Fernando Pessoa)