Gianni Rodari nasce a Omegna il 23 ottobre del 1920. Nove anni dopo muore il padre. Dopo il diploma magistrale conseguito presso l’Istituto Manzoni di Varese, fa l’insegnante per alcuni anni. Nel 1940 l’Italia entra in guerra ma non viene richiamato alle armi perché rivedibile per ragioni di salute. Nel dicembre del 1943 viene richiamato alle armi dalla Repubblica Sociale Italiana e mandato all’ospedale di Baggio a Milano. Nel maggio del 1944 entra in clandestinità e si iscrive al Pci. Inizia la sua carriera giornalistica; prima dirige l’“Ordine Nuovo” poi giunge alla redazione milanese de “l’Unità” dove apre la rubrica “La domenica dei piccoli”. A partire dagli anni Cinquanta pubblica le sue opere per l’infanzia. Nel 1970 vince il premio “Hans Christian Andersen”, considerato il Nobel della letteratura per l’infanzia. Negli anni Sessanta e Settanta partecipa a conferenze e incontri nelle scuole con insegnanti, bibliotecari, genitori, alunni. Proprio da questi incontri nasce, nel 1973, “Grammatica della fantasia”. Muore a Roma il 14 aprile del 1980. Tra le sue opere: “Il libro delle filastrocche” (1950), “Le avventure di Cipollino” (1957), “Una guerra grande come il mondo” (1956), “Gelsomino nel paese dei bugiardi” (1958), “Favole al telefono” (1962), “Il libro degli errori” con disegni di Bruno Munari (1964), “C’era due volte il barone Lamberto ovvero i misteri dell’isola di San Giulio” (1978).