«A parer mio, invece, la roulette non è stata fatta che per i russi» dissi io (…).
«Ma su cosa è fondata la vostra opinione?» domandò il francese.
«Su questo, che nel catechismo delle virtù e dei meriti dell’incivilito uomo occidentale si è storicamente inserita, e poco meno che come punto principale, la capacità di acquistar capitali. Il russo, invece, non solo è incapace di acquistar capitali, ma anzi li sperpera, in certo qual modo, a casaccio e sregolatamente. Ciò nondimeno noi russi abbiamo bisogno di denaro» soggiunsi «e, per conseguenza, siamo felicissimi e amantissimi di questi metodi, come per esempio la roulette, dove ci si può arricchire di colpo, in due ore, senza fatica. Questo ci attira molto e poiché giochiamo anche a casaccio, senza far fatica, perdiamo anche tutto!»

(“Il giocatore” – Fëdor Dostoevskij)