Giuseppe Lipparini nasce a Bologna il 2 settembre del 1877. È allievo di Carducci e Panzacchi. Nel 1897 fonda la rivista “Il Tesoro”. Si laurea alla facoltà di Lettere nel 1899; insegna letteratura italiana in diverse scuole italiane, oltre che al Liceo “Galvani” di Bologna. Succede a Panzacchi nella cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti. Si dedica al giornalismo. Scrive per “Athena”, il “Corriere della Sera”, “Il Messaggero”, “il Resto del Carlino”. Dal 1915 al 1945 ricopre la carica di presidente dell’Associazione per le Arti “Francesco Francia”, dirige la Società del Quartetto, è vicepresidente del Circolo della Stampa. Impegnato anche in politica, è eletto consigliere comunale e, nel 1930, è nominato Vice podestà. La sua produzione comprende diverse raccolte di poesia: “Sogni” (1898), “I canti di Mèlitta” (1910), “Le foglie dell’alloro. Poesie 1898-1913”(1916), “Stato d’animo ed altre poesie” (1918). E romanzi: “L’ombrosa” (1900), “L’osteria delle tre gore” (1911), “Il signore del tempo” (1904), “Le fantasie della giovane Aurora” (1920), “I quattro fanti. Romanzo del dopoguerra” (1921). Muore a Bologna il 5 marzo 1951.