Jean-Paul Sartre nasce il 21 giugno del 1905 a Parigi. Dopo gli studi all’École normale supérieure, dove conosce Simone de Beauvoir cui rimane legato per tutta la vita, insegna filosofia nei licei a Le Havre e a Parigi. Nel 1933-34 usufruisce di una borsa di studio presso l’Istituto francese di Berlino. La sua prima opera è “L’immaginazione” (1936) cui segue “La nausea” (1938), la raccolta di racconti “Il muro”, “Abbozzo di una teoria delle emozioni” (entrambi del 1939) e “L’immaginario” (1940). Nel 1939 viene chiamato alle armi, cade prigioniero dei tedeschi e internato a Treviri. Torna a Parigi e partecipa attivamente alla Resistenza. Pubblica “L’essere e il nulla” (1943) e nello stesso anno scrive per il teatro “Le mosche”. Nel 1945 fonda con Simone de Beauvoir, Michel Leiris, Maurice Merleau-Ponty, Albert Ollivier, Jean Paulhan e Raymond Aron, “Les Temps Modernes”, rivista letteraria con forte impegno filosofico politico. Lavora sulla serie di romanzi intitolati “Le vie della libertà”: “L’età della ragione” (1945), “Il rinvio” (1945) e “La morte nell’anima” (1949). Nel 1947 nasce il partito di ispirazione marxista “Rassemblement Démocratique Révolutionnaire” che Sartre fonda con Rosset e Rosenthal, ma l’esperienza termina l’anno dopo. L’articolo “Questioni di metodo” viene pubblicato su una rivista polacca nel 1957 e poi incluso nel saggio “Critica della ragion dialettica” del 1960. Esce lo scritto autobiografico “Le parole” (1963); nel 1964 viene insignito del Premio Nobel. Muore a Parigi il 15 aprile del 1980.