Jorge Luis Borges nasce a Buenos Aires il 24 agosto del 1899 da famiglia colta e benestante. Fino al 1908 la sua istruzione viene impartita in casa dal padre, dalla nonna paterna e da un’istitutrice, entrambe inglesi. Dal 1914 parte con la famiglia per un viaggio in Europa, ma sorpresi dalla guerra si rifugiano in Svizzera. Finito il conflitto si trasferisce in Spagna. Qui entra in contatto con i maggiori intellettuali del posto. Collabora alle riviste “Ultra” e “Grecia”. Torna a Buenos Aires: pubblica “Nosotros”, Manifesto ultraista e fonda le riviste “Prisma” e “Proa”. Nel 1938 muore suo padre. Ottiene il posto di ausiliario in una biblioteca municipale periferica. Cominciano a manifestarsi i primi problemi alla vista che lo condurranno alla cecità, come suo padre. Destituito nel 1947 dal suo ufficio di assistente bibliotecario per aver firmato un manifesto critico contro Perón, alla caduta di questo nel 1955 viene nominato conservatore della Biblioteca centrale di Buenos Aires, incarico da cui si dimette, al ritorno di Perón, nel 1974. Riceve numerosi riconoscimenti, tra cui la Legione d’onore da parte di Mitterand nel 1983 e nel 1984 il Premio Novecento a Palermo, una Laurea Honoris Causa alla Sapienza di Roma e le insegne di Cavaliere di Gran Croce dell’ordine al merito della Repubblica Italiana dal presidente Pertini. Muore a Ginevra il 14 giugno del 1986. Tra le sue opere pubblicate in Italia: “La biblioteca di Babele” (1955), “L’Aleph” (1959) , “Finzioni” (1961), “Il manoscritto di Brodie” (1971).