Sembravano donne i cui uomini si erano arricchiti all’improvviso e facilmente, scaraventandole in un lusso provvisorio di cui erano costrette a godere con una sottocultura da interrato umido e affollato, da fumetti semiporno, da oscenità usate come intercalare. Erano donne costrette in una città-reclusorio, prima corrotte dalla miseria e ora dal denaro, senza soluzione di continuità.

(“L’amore molesto” – Elena Ferrante)