Allora non sapevo ancora che cosa è la vastità, eppure lo intuivo: il potere contenere in sé moltissime cose, anche tra loro contraddittorie, sapere che tutto ciò che sembra inconciliabile sussiste tuttavia in un suo ambito, e questo sentirlo senza perdersi nella paura, e anzi sapendo che bisogna chiamarlo col suo nome e meditarci sopra…

(“La lingua salvata” – Elias Canetti)