Penso che la peggiore disgrazia che sia successa oggi agli uomini, sia il trovare così difficile identificare, nei fatti che accadono, le vittime e gli oppressori. Dinanzi a ogni fatto che accade, sia esso privato o pubblico, il nostro pensiero insegue disperatamente per un poco le cause che l’hanno determinato e gli eventuali colpevoli, ma infine si arresta sgomento sembrandogli le cause innumerevoli e la realtà troppo tortuosa e complessa per il giudizio umano. (…) I più vecchi di noi hanno intanto ben chiara la memoria di un tempo non molto lontano in cui schierarsi da una parte o dall’altra e identificare nel mondo all’intorno il giusto e l’ingiusto era una cosa di una semplicità estrema. In quel tempo l’immagine della verità era chiara, inconfondibile e incrollabile davanti a noi e si sapeva sempre dove era situata. (…)
… noi avevamo davanti al nostro pensiero una realtà ben meno affollata e meno immensa, dove ci muovevamo sicuri nello sdegno e nell’assentimento.

(“Mai devi domandarmi” – Natalia Ginzburg)