Non tanto la libertà, quanto la libertà di superare il destino era necessaria a un apasa¹, e ciò Pter non sentiva (consentendo così a quella cattolicità che non sfugge alle sbarre della natura, e continuamente ne ribadisce gli orrori).

[1.apasa, in breve, non so che volesse dire, se non, forse, (dal nominativo della casa), abitante di case dirute e sole]

(“Il porto di Toledo” – Anna Maria Ortese)