Patok aveva due particolarità: non sentiva un’acca e quando era molto spaventato, scompariva!
Capitò così che il suo vicino di casa, che possedeva un cane molto molto vecchio, chiamasse a gran voce il signor Patok ma il signor Patok non poteva sentirlo.
Cos’era accaduto?
Il vecchio cane era caduto nel pozzo del signor Patok e abbaiava spaventato. Patok era in bagno in quel momento e stava facendosi una bella doccia. Mentre era intento a insaponarsi per benino la folta chioma riccioluta (il signor Patok aveva una zazzera ispida che faticava a tenere ordinata), l’acqua smise di uscire.
STOP!
Il cane, infatti, cadendo nel pozzo aveva fatto tracimare tutta l’acqua in modo che non ne potesse più circolare nei tubi.
Il signor Patok, quindi, cercò di raggiungere la porta del bagno ma inciampò nel tappetino e sbatté la testa insaponata contro lo spigolo del lavandino.
Per lo spavento scomparve e poi si addormentò.
Dopo due ore la donna delle pulizie entrò in casa del signor Patok e non trovandolo da nessuna parte chiamò il netturbino (un suo lontano cugino andaluso) per ripulire il can-can che c’era in bagno.
Fu così che il signor Patok si svegliò in un cassonetto in mezzo ad altri mille stracci, con un gran cerchio alla testa.
Era finito nella discarica del suo quartiere. Povero signor Patok!

(che ne è stato del vecchio cane dentro al pozzo? Alla fine un vigile del fuoco in pensione che passava da quelle parti si affacciò nel pozzo e vide il cane. Compresa la situazione, lanciò all’animale un osso per tranquillizzarlo – questo vigile del fuoco in pensione, dovete sapere, aveva sempre con sé un osso poiché aveva lavorato per tutta la vita al fianco di un cane-pompiere – ma invece di finire in fondo al pozzo, l’osso andò a colpire il cane in testa. Questi smise di abbaiare e si accasciò. Il pompiere per lo spavento se la diede a gambe e non si fece più vedere da quelle parti).

T.R.

(Questo racconto nasce dal binomio fantastico dato da invisibilità e sordità, super-potere da una parte e deficienza dall’altra)