Max Frisch nasce Zurigo il 15 maggio del 1911. Drammaturgo, scrittore, studia architettura ed esercita per un periodo la professione. Tra i suoi romanzi: “Jürg Reinhart” (1934) e “J’adore ce qui me brûle oder die Schwierigen” (1943), “Sono, ovvero un viaggio a Pechino” (1945), “Stiller” (1954), “Homo Faber” (1957), “Diario d’antepace 1946-1949” (1962), “Il mio nome sia Gantenbein” (1964), “Biografia, un gioco scenico” (1967), “Montauk” (1975), “L’uomo nell’Olocene” (1979) e “Barbablu” (1982). Muore a Zurigo il 4 aprile del 1991.