Michela Murgia nasce a Cabras il 3 giugno del 1972. Di formazione cattolica, prima di debuttare come scrittrice svolge diverse attività, tra cui la venditrice telefonica la cui esperienza confluisce nel romanzo “Il mondo deve sapere” (2006), cui seguono l’opera teatrale e il film, diretto da Paolo Virzì, “Tutta la vita davanti” (2008). Nel 2006 pubblica il blog “Il mio Sinis” in cui descrive i luoghi meno conosciuti della sua amata Sardegna. Tra le sue opere ricordiamo: “Viaggio in Sardegna” (2008), “Accabadora” (2010, premio Super Mondello e premio Campiello),“Ave Mary” (2011), “Presente” (con A. Bajani, P. Nori e G. Vasta, 2012), “L’incontro” (2012), “L’ho uccisa perché l’amavo”. (Falso!) ( 2013, con L. Lipperini), “Chirú” (2015), “Futuro interiore” (2016), “L’inferno è una buona memoria” (2018) , “Istruzioni per diventare fascisti” (2018), “Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo” (2019), “Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe” (2019, con C. Tagliaferri), “Stai zitta” (2021), “Morgana. L’uomo ricco sono io” (2021, con C. Tagliaferri), “God save the queer. Catechismo femminista” (2022), “Tre ciotole” (2023). Nel 2018 debutta come attrice interpretando Grazia Deledda nello spettacolo teatrale “Quasi Grazia” diretto da Veronica Cruciani e tratto dall’omonimo testo di Marcello Fois. Muore a Roma il 10 agosto del 2023. (fonte treccani.it)