Lunedì 23 gennaio 2023, terzo lunedì fantastico, ultimo incontro con David Uncini, penultimo del nostro laboratorio. La neve ha imbiancato tetti e strade, ma nessuno manca all’appello. Oggi giochiamo con le fànfole, i componimenti metasemantici di Fosco Maraini, nel primo ciclo del laboratorio i bimbi vi si sono già cimentati (vedi articolo del 22 novembre 2022 dal titolo “Il quarciofo e le fànfole”). Riprendiamo le fila del discorso della settimana scorsa, Olmo domanda di quanti giorni si compone una settimana, sembra sconcertato dal numero sette e continua a ripeterlo. I pistoni della tromba oggi sono stati oliati perché il freddo li irrigidisce («come le catene», dice qualcuno). Ed ecco riapparire le sordine e i sapori, suonati da David la volta scorsa. I sapori hanno una sonorità e il potere di portarci in un’altra dimensione, quella del ricordo. Arriviamo a oggi.
«Cos’è una fànfola», domando. «Le parole inventate», dice Ilaria. E David: «E che c’entrano con la musica? Le fànfole partono da una base razionale?» Fiamma dice: «Dal suono delle parole strane.» «Le fànfole non hanno senso però leggendole la nostra mente ne compone il senso all’istante», sempre David. Io intervengo parlando del potere evocativo delle fànfole, del loro essere componimenti che vanno oltre il significato (metasemantici, appunto), uso termini difficili ma la mia platea è attenta. Importanti nelle fànfole sono gli accenti, così come nella musica. David disegna sulla lavagna la nota legata, l’accento a campana, l’accento corto (sembrano tante formichine) e le suona, singolarmente e poi tutte insieme; infine lo staccato/legato. Leggo “Ballo” di Fosco Maraini (vedi l’articolo “Ah sdrìllera che sdràllero” pubblicato il 4 maggio 2021) e David mi accompagna. A seguire Fiamma, Olmo, Ilaria e Mirta a recitar le loro fànfole.

In ascolto

La fànfola corale inventata sul momento e suonata da David

Annalisa ritrova la sua “non-fànfola” e la legge con l’accompagnamento solleticante di David: «Un giorno un piccolo uomo salì in cima al duomo / quando ritornò dalla cima era piccolo come prima.» Infine David suona la sua fànfola che noi interpretiamo così: «Muaaa Fra Fra Fra Fra Muaaa Splash Splash Splash Muah Cra Cra». Il titolo è “Tronfosizziōne”.
Si conclude così l’avventura dei semini d’inchiostro con David Uncini. A sorpresa il gatto Pollo si palesa. Entra, fa un inchino e se ne va. Magia della musica e della fantasia che, messe insieme, fanno davvero fioccare il cielo.

T.R.