Natalia Ginzburg nata Levi, nasce a Palermo il 14 luglio del 1916. Suo padre è il noto scienziato Giuseppe Levi che assume posizioni antifasciste e insieme ai fratelli di Natalia viene imprigionato. Nel 1938 sposa Leone Ginzburg che nel 1940 viene mandato al confino con la famiglia in un piccolo paese dell’Abruzzo, Pizzoli. Nel 1944 Leone viene torturato e ucciso nel carcere romano di Regina Coeli. Natalia lavora per l’editore Einaudi; collabora con “Il corriere della Sera”. Dal 1983 è deputata della sinistra indipendente. Muore a Roma l’8 ottobre del 1991. Tra i suoi romanzi: “La strada che va in città” (1942), “Tutti i nostri ieri” (1952), “Le voci della sera” (1961), “Le piccole virtù” (1962), “Lessico famigliare” (1963), “Ti ho sposato per allegria” (1964, testo teatrale), “Mai devi domandarmi” (1970), “Caro Michele” (1973), “Vita immaginaria” (1974), “La famiglia Manzoni” (1983). Una biografia esaustiva dell’autrice è “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (2017) di Sandra Petrignani.