Nikos Kazantzakis nasce a Iraklio il 18 febbraio del 1883. Nel 1902 si trasferisce ad Atene, dove studia legge; nel 1907 a Parigi dove viene introdotto alla filosofia di Nietzsche. Torna in patria, lavora alla traduzione di opere filosofiche e, per circa sette mesi mantiene l’incarico di direttore generale del ministero dell’assistenza durante il governo Venizèlos (1919-1920). Per quarantacinque giorni è ministro senza portafoglio (1945-1946) nel governo Sofoulis e consigliere all’Unesco per undici mesi, per un progetto di valorizzazione e traduzione delle maggiori opere della letteratura mondiale (1947-1948). La sua opera è sterminata: compila dizionari ed enciclopedie, scrive libri per ragazzi e di viaggio, romanzi, testi teatrali e filosofici, una storia della letteratura russa, poemetti e sceneggiature per il cinema. Traduce in neogreco Platone e i poemi omerici, ma anche Bergson, Nietzsche, Darwin, Eckermann, Goethe, Büchner, Maeterlinck, Machiavelli, la “Commedia” di Dante e i maggiori poeti spagnoli del Novecento. Viaggia per tutta la vita e visita molti paesi. Si stabilisce a vivere ad Antibes. Nel 1953 viene scomunicato dalla Chiesa ortodossa per il romanzo “L’ultima tentazione”. Nel 1956 riceve il Premio per la pace e l’anno successivo perde per un solo voto il premio Nobel per la letteratura, assegnato ad Albert Camus, che gli scrive: “Voi l’avreste meritato cento volte di più”. Poco dopo, pur malato di leucemia, s’imbarca per un viaggio in Cina e in Giappone. Al ritorno, contrae una grave infezione e si spegne a Friburgo il 26 ottobre 1957. Il funerale a Iraklio è seguito da una folla immensa: il suo corpo viene inumato sul bastione Martinengo. Aveva infatti espresso il desiderio di guardare per sempre il mare e i monti della sua Creta. Sulla sua tomba si legge l’epitaffio da lui dettato: “Non spero niente. Non temo niente. Sono libero”. (fonte crocettieditore.it) Tra i suoi romanzi citiamo: “Odissea” (1938), “Zorba il greco” (1946, da cui nel 1964 Michael Cacoyannis trae l’omonimo film), “Cristo di nuovo in croce” (1948), “L’ultima tentazione” (1951, da cui Martin Scorsese trae, nel 1988, il film “L’ultima tentazione di Cristo”), “Il poverello di Dio” (1954).