In realtà ero un ragazzino malinconico, come tanti. Vagavo fra tristezze e abissi da cui oggi mi tengo ben lontano. La felicità che provavo, quando la provavo, aveva sempre un che di provvisorio. Alludeva a qualcosa che sarebbe accaduto in futuro, quando fossi stato padrone di me e del mio mondo. Poi, quando il futuro è arrivato, ho scoperto che la felicità vera era quella che avevo vissuto allora. Avevo scambiato l’esecuzione per i preparativi: quella cui avevo assistito a quindici anni non era la prova d’orchestra. Era già il concerto.

(“Il regno degli amici” – Raul Montanari)