Appoggiati ai reticolati, ce ne stavamo lì, a mani in tasca a guardare le immense pianure di orzo e le cime dell’Himalaia e a sentire il tempo che scorreva su noi. E poi, i tramonti. Naturalmente padronissimi di riderci su. Impossibile da sopportare il tramonto.
I tramonti in India sono la cosa più desolante del mondo. In fondo a qualche parte lontana di noi ci si sente a poco a poco sfumare né più né meno che il rosso che in quel momento sta sciogliendosi in lilla e poi in viola e poi in blu. Al tramonto parecchi piangevano, ma apertamente, senza vergogna, così, e sentivano pietà per se stessi. Ma poi ci abituammo anche a questo. E alla fine quasi tutti imparammo quello che si dovrebbe imparare nascendo, la verità che fa nascere tutte le altre: che a ogni uomo può capitare tranquillamente ogni cosa.

(Estratto dalla prefazione a “Nostro lunedì” contenuto in “Casa d’altri e altri racconti” – Silvio D’Arzo)