Già da bambino, infatti, mi era molto più facile trattare con la natura piuttosto che con gli uomini. Trovavo in essa una specie di lealtà che rendeva possibile un silenzioso, affettuoso dialogo; mentre tra gli uomini, troppo spesso subdoli e interessati, mi dibattevo disorientato, del tutto impreparato. Questa contrapposizione tra mondo naturale e mondo sociale era ai miei occhi addirittura la contrapposizione tra felicità e infelicità.

(“Giorno per giorno, l’avventura” – Walter Bonatti)