Tutti hanno forme e dimensioni molto diverse, e colori distinti, ma sono comunque uguali.

Oggi ho avuto l’onore di incontrare una classe di terza elementare che è venuta presso la Biblioteca di Fabriano, nella sezione ragazzi, per un incontro sull’identità/diversità. Abbiamo letto “Elmer – L’elefante variopinto” di David McKee, a cui è seguito un laboratorio di disegno, e poi “Animali e Animali” di Emilio Urberuaga. L’intento, mio e di Laura, responsabile della sezione ragazzi, era dire “siamo tutti uguali anche se siamo tutti diversi”. Che è una frase fatta, banale, ovvia, scontata, abusata. Però chissà che a ripeterla non ci si convinca invece che è così. Che siamo tutti uguali e tutti ugualmente bisognosi che qualcuno riconosca la nostra unicità.
C’è questa idea per cui l’importante è seminare e crederci e avere pazienza, anche questo forse banale, ovvio, scontato, abusato. Ma in una biblioteca niente è banale, ovvio, scontato, abusato. Anzi qui tutto deve essere possibile. Perché ci sono i libri. E perché ci sono i bambini, quelli che lo sono e quelli che non se lo ricordano più.

T.R.