20 febbraio 2023, penultimo lunedì fantastico alla libreria Semi d’inchiostro. Oggi manca Ilaria ché festeggia il Carnevale a scuola. Lo scorso lunedì ci siamo lasciate con l’idea di pensare a una nuova canzone da ballare. Ma siamo svogliate; ascoltiamo “Supereroi” di Mr. Rain, Annalisa ci mostra la coreografia. Facciamo le giravolte a coppia, io e Luna, Elena e Nimue. Mirta, Annalisa e Fiamma guardano il video della canzone “Cenere” di Lazza. Tacito il computer, mi siedo sul tappeto e prendo i libri che ho portato. Si tratta de “L’onda” e “Mirror” di Suzy Lee, “Il mio cuore” di Corinna Luyken e “Flutti” di David Wiesner. Libri silenziosi che si guardano e che muovono una lettura interiore. Sfogliamo “L’onda”; Fiamma paragona la protagonista a se stessa, sua madre le ha detto che da bambina anche lei faceva così.
«Così come?», domando.
«Che anche io avevo paura dell’acqua».
La protagonista è una bambina che cammina sulla riva, indossa un vestitino incolore, e si avvicina timidamente al mare. Il mare la provoca fino a travolgerla. E cosa succede? Il vestitino e il cielo diventano blu in luogo del neutro che li caratterizzava. E sulla riva compaiono tante conchiglie. Passiamo a sfogliare “Mirror”. Mirta propone di dire una sola parola per pagina. “Paura”, “ansia”, “vergogna”, “sparizione”, “specchio rotto”, “accettazione”…
A volte al mattino svegliarsi è faticoso per via del giorno che ci attende. Vivere è faticoso. Questo pensiero ci è ispirato da “Il mio cuore” della Luyken, non proprio un libro silenzioso, piuttosto un libro sintetico, una frase per pagina.

Il mio cuore è finestra…

Alla fine sfogliamo “Flutti” di D. Wiesner incantate dalla bellezza non solo dei disegni ma dell’idea. Una stramba macchina fotografica, una “Melville underwater camera”, spiaggiata tra le alghe, viene trovata da un bimbo biondissimo. Questi recupera il rullino al suo interno, lo porta a sviluppare e il risultato sono foto di abissi popolati di pesci meccanici, alieni, pesci palla-mongolfiera e stelle marine-continenti. Non c’è solo questo in “Flutti”, c’è qualcosa che non riusciamo a comprendere completamente ma che ci  pungola fino all’insopportabile. Che questa vita non basta così com’è e che solo l’immaginazione può salvarci dall’oblio. Passiamo a fare gli origami, tentiamo prima un cane, poi un polipo, ma falliamo miseramente. Un lunedì inconcludente, parrebbe. Eppure mi sento addosso una strana frenesia, come di meraviglia. Il prossimo incontro, tra una settimana esatta, sarà l’ultimo. L’obiettivo è il polipo di carta. Altro non ci interessa. La libreria si svuota, rimetto a posto i pezzi, non solo materiali, di questo inconcludente lunedì.

T.R.