Ma a metà della festa lei aveva lasciato la sala, era andata dal nonno (…) e gli aveva detto che voleva ritornare a casa. Non era stato facile, dopo, tirarle fuori la ragione; confessò alla fine che non aveva potuto sopportare gli sguardi di invidia delle sue amiche. Si era accorta che soffrivano perché lei, vestita più semplicemente di loro, era più corteggiata. Non per favorirle volle andar via; ma per insofferenza, perché sdegnava entrare in quella competizione. La sua avversione al «mondo» era profonda. Vi riconosco ora il suo orgoglio, che fu la strada inconsueta della sua straordinaria umiltà.

(“La penombra che abbiamo attraversato” – Lalla Romano)