Fantastoriare, costruiamo una storia con la fantasia
Primo incontro
Grazie ai ragazzi della VF della scuola elementare Rinnovata Pizzigoni di Milano che ho incontrato il 4 dicembre per la prima lezione improvvisata di “Fantastoriare, ovvero costruiamo una storia con la fantasia”.
Il corso improvvisato ha la pretesa di non imporre nessuna regola né di insegnare un metodo. Il corso improvvisato mira a liberare la fantasia dei ragazzi attraverso l’annegamento delle regole.
Abbiamo letto brani di Rodari e di Charms, sfogliato “Gli uomini sottosopra” di Gek Tessaro e creato uomini e donne sottosopra. Abbiamo creato storie con i binomi fantastici (quelli di cui parla Rodari nella sua Grammatica della fantasia).
Abbiamo chiesto loro: scrivete su un foglio bianco un super-potere e su uno colorato una deficienza, al che hanno riso, com’era ovvio, poi abbiamo chiarito il significato della parola deficienza, che vuol dire letteralmente mancanza e sono usciti fuori binomi fantastici dati da “invisibilità” (super-potere) e “mancanza del cuore” (deficienza) e abbiamo creato storie compiute, dotate di senso proprio.
I ragazzi, divisi in gruppi da quattro, hanno scelto un portavoce che leggesse il testo. Li abbiamo letti, commentati brevemente e poi siamo passati a osservare un disegno realizzato da uno di loro. Era la faccia di Zorro.
Ho chiesto loro: “Chi è questo?”
E tutti in coro: “ZORRO!”
E io: “E se non fosse Zorro?”
Dapprima un po’ di silenzio e poi l’esplosione delle idee, le scintille chiassose della fantasia liberata dallo schema formale (uomo con zeta sulla testa e benda nera sugli occhi uguale Zorro).
“Zero”, ha urlato qualcuno, “quello lì è Zero”.
Ecco com’è nata la storia di “Zero e il pianeta Zerolandia”.
Questo il mio racconto dedicato ai ragazzi della VF e alla maestra Elena.
“Zero e il pianeta Zerolandia”
Zero è stato ingaggiato per salvare il pianeta Zerolandia dall’attacco del nemico, ovvero il pianeta Esse che, nella sua folle corsa alla conquista dell’alfabeto planetario, è deciso a occupare lo spazio di Zeta. Il guerriero assoldato dal pianeta si chiama SuperEsse ed è spietato, è l’eroe dei due mondi. La Esse è sì una consonante dolce ma senza pietà. Per farvi capire di cosa parlo sappiate che il motto del pianeta è: “Esse Sferra Sassi Spacca Sassi”.
Quello che bisogna ancora dire è che Zerolandia prima non era così. Prima aveva una forma piena ed era il Puntino sulla i. Anche Puntino sulla i era un pianeta che ora non c’è più a causa dello Zunami grammaticale che lo ha praticamente bucato. Storie di guerre planetarie, insomma.
Cosa è quindi successo a Zerolandia?
Sono cambiate tutte le regole.
Non più strade ma zone.
Non più ice-cream ma zuppe di zucchine e zucca, bevande allo zenzero, zucchero a go-go, zollette di ogni cosa, zaini al posto delle borse, zoccoli ai piedi, zattere per spostarsi anche se non esiste acqua – quella se la sono bevuta le zanzare idrovore che infestano il pianeta – le zattere sono munite di ruote, si rema maneggiando zoccoli. Si dice che il sistema di “zoccolare la zattera” l’abbia brevettato un tale di Zante, il cui nome nessuno lo ricorda più.
L’aria è appesantita notte e giorno da zero milioni di zanzare idrovore che producono un suono come questo: ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ – lungo e prolungato – ZZZZZZZZZZZZZZZ.
Il sistema decimale è lo zero-decimale.
Il pianeta è zeppo di zampognari e di pastori con la zappa che suonano lo zufolo e che quindi zufolano.
La zizzania, presente in gran quantità sul pianeta, infesta i campi e gli zero-abitanti.
Sul pianeta Zerolandia non si cammina, si va a zonzo-zoppicando, che è un modo di camminare, un’andatura che parrebbe il massimo cui sia stato in grado di giungere il tale che l’ha brevettata. Bisogna sapere che dopo lo Zunami nessuno era più in grado di camminare. Gli abitanti del Puntino sulla i si muovevano stando inchinati e ingobbiti, incespicavano mentre inalavano aria e inarcavano sopracciglia.
Sul pianeta è diffuso un ballo noto come Zumba.
Ci sono molte miniere di zinco.
Gli utensili si chiamano zincati.
Gli zoo sono zeppi di zibellini e zebre.
I cacciatori di zanzare si chiamano zanzarieri.
L’offesa più grave per qualcuno è esser definito zotico, più grave ancora zoticone.
La bevanda più diffusa è lo zibibbo che viene particolarmente apprezzato dalle donne con collane di zirconi e dagli uomini con i pantaloni alla zuava.
C’è anche un aeroporto inter-spaziale che garantisce voli da-e-per la Nuova Zelandia, che altro non è che il pianeta rifugio della Zeta, lo zoccolo duro della battaglia per la conservazione del posto nell’alfabeto planetario.
Siamo nel giorno zero dell’anno zero2014. Zero e SuperEsse stanno per incontrarsi per la battaglia planetaria nello zoo di Zerolandia. Sono le ore zero-zero. Zero giunge a bordo della sua zattera zavorrata di zaini zeppi di zeta zincate. Frecce a forma di zeta con le punte avvelenate. Zero zampetta a zonzo-zoppicando a zig-zag nella zona dove stanno le zebre e gli zibellini. Nell’aria ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ. Poi un nuovo suono si unisce allo ZZZZZZZZZZZZZZZ. Si tratta dello scooter di SuperEsse che arriva sterzando e sfregando sul selciato sterminato seminato di sassetti sdrucciolevoli.
SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS sibilo-strisciante.
La strategia di SuperEsse consiste nel lanciare contro le zeta zincate di Zero delle esse smussanti che neutralizzano le punte avvelenate con lo SmussoSuperSonico.
Allo zoo l’aria è tesa. Si sta per avvicinare il momento della verità. Chi avrà la meglio sull’altro? Quale pianeta conquisterà spazio nell’alfabeto planetario? Mentre i nostri eroi stanno ponendosi queste domande e altre più profonde e incomprensibili, il cielo su Zerolandia si fa scuro.
Di un Blu Cobalto che acceca.
Partono gli allarmi, gli zero-abitanti escono dalle loro zone e a zonzo-zoppicando raggiungono gli zeta-bunker. Sta per verificarsi un evento dalla portata galattica. Il pianeta Blu Cobalto è il più potente dei pianeti grazie alla collaborazione tra la B e la C che, invece di distruggersi a vicenda hanno deciso di sottoscrivere un bilancio-consensuale-bilaterale certificato-(di non)belligeranza. Così facendo hanno unito le loro forze e si muovono per l’alfabeto con lo scopo di far cessare le ostilità e portare la Pace. La pace, però, non è ben vista dalla grammatica planetaria ed è per questo che gli zero-abitanti si rifugiano negli zero-bunker.
Zero e SuperEsse guardano verso il cielo: “Cosa facciamo adesso?”, domanda Zero.
“Dobbiamo trovare un modo per cacciare il pianeta Blu Cobalto se non vogliamo fare una figuraccia”, risponde SuperEsse.
E fu così che Zero e SuperEsse combatterono fianco a fianco per proteggere loro stessi e il pianeta Zerolandia dall’attacco della Pace. Ma nel far ciò accadde una cosa strana. I due fecero amicizia e rimasero sul pianeta Zerolandia anche dopo aver cacciato il pianeta Blu Cobalto. E iniziarono a porsi domande tipo: “Che senso ha lottare tra simili?”
Oppure: “Perché farsi la guerra l’un l’altro?”
E dopo molti anni cessarono tutte le guerre e scomparvero gli errori. Ogni lettera tornò al suo posto e non ci fu più bisogno di eroi. Qualcuno ha detto: “beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”. O forse: “sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi.” Non sembra poi faccia questa gran differenza…
Che fine ha fatto Zero?
Dirige lo zoo di Zerolandia con SuperEsse. Adesso, oltre agli zibellini e alle zebre ci sono anche i somari, i serpenti, le sanguisughe e le sardine, stipate in una piscina zincata zeppa di salsedine.
T.R.